COSA FARE A MONTESPERTOLI

UN TERRITORIO DA VIVERE
E SCOPRIRE A PASSO D'UOMO

Acqua e paesaggi della memoria a Montespertoli-3

Itinerario 6. La valle del rio Chiocciolino
La valle del rio Chiocciolino
L’itinerario

Si prende lo stradello campestre che, a fianco del piccolo cimitero di Montalbino, si addentra in piano nel bosco in direzione SE. Si percorre circa un centinaio di metri e si giunge in uno slargo erboso, sempre circondati dal bosco: dalla parte destra, di fronte a noi, si stacca uno stradello che prosegue nel bosco in leggera discesa. Lo seguiamo per circa 50 metri fino a giungere ad una svolta a sinistra in discesa più accentuata, lungo una traccia evidente; tralasciamo invece la traccia che continua a dritto e finisce dopo pochi metri in una piazzola adibita alla caccia agli uccelli.
Si supera una stretta curva a destra e si continua in ripida discesa con segni di piccole frane e smottamenti qua e là. Siamo nel regno delle sabbie, argille e limi tanto che i ciottoli rotondeggianti spariscono velocemente per lasciare il posto a queste tre litologie che caratterizzano fortemente la valle del rio Chiocciolino e dintorni. In breve si giunge in fondo alla ripida discesa (10’), sbucando in un campo con una piantagione di alberi (roverelle e lecci). Si prende a destra seguendo il confine fra questo campo ed il bosco circostante e si compie un largo giro passando sotto a delle ripide pareti di sabbie e argille. Poco dopo si incontra un primo cartello di un percorso escursionistico preparato dal vicino agriturismo “Montalbino” con l’annesso ristorante “La Lombricaia”. Si prosegue continuando a scendere e a fiancheggiare il bosco alla nostra destra, si supera una piccola area attrezzata che resta alla nostra destra e si sbuca in un campo aperto continuando a costeggiare il bosco che resta alla nostra sinistra mentre si continua a scendere di quota. Poco dopo si entra nel bosco superando il rio Chiocciolino che in questo punto è un piccolo rivolo (25’); si incontra quindi una coppia di frecce segnavia che segnalano un bivio: noi si prosegue tenendo la destra per incontrare subito una piccola area di sosta con un tavolo di legno ed un nuovo cartello del percorso (30’); si prosegue a dritto per trovare una nuova coppia di frecce dove teniamo la direzione a dritto (e in piano) nel bosco; alla nostra destra il rio Chiocciolino si fa notare per la profondità dell’alveo dove le acqua hanno buon gioco nel loro lavoro di erosione stante la tenera consistenza delle sabbie e delle argille. Poco dopo, dove la nostra traccia compie una svolta a sinistra uscendo dal bosco, la vista si allarga sulla collina (in alto a destra) dove è situata la ex-chiesa di San Giorgio a Montalbino oggi agriturismo “Le Fonti a San Giorgio” dal vivace colore.
Si svolta seccamente a destra e si comincia a seguire, in discesa, il bordo del campo aperto circondato dalla vegetazione per giungere nell’angolo opposto dove siamo in prossimità del rio Chiocciolino che superiamo riportandoci sulla riva orografica destra; appena superato il rio si svolta a sinistra e si sbuca in una grane campo aperto che scende verso il rio. Cominciamo a seguire in piano il limitare del campo, procedendo parallelamente al corso d’acqua per giungere ai limiti di una piantata dove continuiamo a procedere sempre parallelamente al corso d’acqua, fra gli alberi della piantata arrivando nell’angolo opposto.
Qui, piegando leggermente a sinistra, si entra nella vegetazione che nasconde un piccolo fosso tributario del Chiocciolino che seguiamo per arrivare subito alla confluenza dove svoltiamo a destra cominciando a seguire nel verso della corrente il corso d’acqua maggiore.
Ci portiamo subito in riva sinistra orografica seguendo la traccia che corre vicino all’acqua realizzata dai tartufai del posto (siamo in una zona tartufigena) e che ci costringe a vari cambi di sponda: si lascia la sinistra orografica per la destra per poi cambiare nuovamente e tornare sulla sinistra; poche decine di metri e ancora un cambio in riva destra al egue uno in riva sinistra e infine di nuovo sulla destra. A questo punto si percorrono alcuni metri e si sottopassa una grande tronco di pioppo abbattuto proseguendo in direzione ortogonale al corso del Chiocciolino uscendo così dall’alveo e risalendo un fossetto che proviene dai campi aperti dove sbuchiamo quasi subito. Proseguiamo dritti puntando la piccola quercia isolata con tracce di una viottola che superiamo proseguendo in salita lungo il margine del campo aperto che resta alla nostra sinistra, fino a raggiungere l’angolo posto nel punto più in alto, al confine con la vegetazione.
Qui teniamo la destra inoltrandoci lungo lo stradello che entra nel bosco in piano per poi, poco dopo, iniziare a salire; si sbuca poco dopo in una testata di una vigna che resta alla nostra sinistra. Proseguiamo sullo stradello che gira intorno alla vigna per poi rientrare nel bosco e sbucare quasi subito in una oliveta. Si continua in salita transitando di fronte ad un bombolone del gas (1h 20’) dove teniamo la destra per giungere quasi subito alla strada bianca: siamo nei pressi dell’agriturismo Fonti a San Giorgio.
Una volta sulla strada svoltiamo a destra e cominciamo a percorrerla superando il cancello di accesso all’agriturismo e proseguendo in salita per giungere, alla fine di questa, a delle case che superiamo. La vista si allarga alla nostra sinistra, in direzione O-NO, sull’Appennino pistoiese, l’Abetone, la Alpi Apuane e, in primo piano, la valle della Pesciola di Aliano. Segue un tratto in piano con vista sul piccolo campanile della vicina chiesa abbandonata di San Lorenzo a Montalbino, una delle tre che fin dal Medioevo, punteggiavano questo tratto di campagna di Montespertoli (le altre due erano San Giusto e San Giorgio, appunto). Iniziamo a percorrere un tratto in piano e quando siamo di fronte all’ingresso della Villa Panconesi (alla nostra sinistra), svoltiamo seccamente a destra lasciando la strada bianca per prendere una viottola campestre che torna quasi indietro arrivando subito ad una vigna; qui prendiamo la traccia che, con la vigna alla nostra destra, sale sulla collinetta di fronte, detta il Paretaio. Una volta sulla collina ottimo panorama: in primo piano si ha la valle del rio Chiocciolino appena percorsa mentre alla nostra destra, sulla collina, si vede il piccolo campanile della chiesa di Tresanti, uno dei 40 popoli che nel Medioevo dipendevano dalla pieve di San Piero in Mercato. Verso sinistra si notano come le dimore coloniche (oggi restaurate) condividano tutte la stessa collocazione, cioè sul crinale della collina che separa il rio Chiocciolino da quella del rio Pesciolino; questo perché il crinale, in quanto tale segnala una litologia più resistente all’erosione rispetto al fondovalle e questo aspetto era stato ben compreso dagli uomini dei secoli passati per esperienza selettiva. Dietro si staglia il crinale che separa la Valdelsa dalla Valdera, un vero e proprio “Appennino sommerso” – come è stato di recente nominato – in quanto dorsale in emersione al tempo dell’Appennino che però è rimasta ‘a metà’ tanto che oggi la sua altitudine massima è poco superiore ai 600 metri. Verso sinistra si riconosce il noto skyline di San Gimignano con dietro, lontani, i due gibbi più alti dell’intere Colline Metallifere: il Poggio di Montieri e le Cornate di Gerfalco. Ancora più a sinistra il crinale della Montagnola senese chiude l’ottimo panorama. Si torna indietro fino alla strada bianca proseguendo nella direzione che avevamo prima della disgressione sulla collina.
Superiamo una leggera salita, dove inizia l’asfalto, e alcune dimore sparse (nucleo rurale storico denominato I Mandorli) e poco dopo la strada torna ad essere sterrata; si tralascia la deviazione a sinistra (1h 55’), mentre si transita sotto la collina sopra la quale è edificata la chiesa di San Lorenzo, oggi in pessime condizioni, si entra in un boschetto sempre seguendo la strada per poi uscirne quasi subito e compiere un breve tratto in pari. La strada bianca entra nuovamente nel bosco salendo con alcune curve per poi uscirne nuovamente; a sinistra, fra gli olivi, un altro colpo d’occhio questa volta verso Ovest: di fronte a noi il Monte Serra con la selva di antenne sommitali e a destra le Alpi Apuane dal profilo tormentato. Davanti al monte Serra si vede la rocca di San Miniato (con a destra il basso crinale delle Cerbaie) e, alla sua sinistra, le colline di Palaia. Più oltre i Monti livornesi. Si arriva subito ad un incrocio con la strada asfaltata dove svoltiamo a destra, si supera un punto dove c’è un ottimo colpo d’occhio (a sinistra) sulla vicina villa-fattoria di Aliano con il sottostante nucleo rurale di Manzano con chiesa medievale, ed in breve si giunge al piccolo cimitero di Montalbino transitando di fronte alla restaurata cappella di Mensoli, ormai da anni diventata abitazione civile, e al punto di partenza (2h25’).

Gallery

Informazioni

SENSO DEL PERCORSO
Il percorso permette la conoscenza della parte meridionale del territorio di Montespertoli caratterizzata da una estrema diversità morfo-litologica rispetto alla parte centro-settentrionale. Mentre in questa predominano litologie compatte e tenaci, che sopportano pendenze anche elevate, in quella meridionale dominano le argille e le sabbie che conferiscono forme sinuose a arrotondate al territorio; se a Nord del Capoluogo comunale il ciottolo rotondeggiante di alberese è ovunque presente, a Sud invece sono le conchiglie del Pliocene a farla da padrone. Ad una naturalità concessa dall’uomo tipica della prima parte del percorso, che si sviluppa nella valle del piccolo corso d’acqua (e in parte dentro il suo alveo), si contrappone una seconda parte che transita sul lungo crinale che divide il rio Chiocciolino dalla Pesciola di Aliano dove l’uomo ha edificato fin dai secoli medievali chiese, dimore signorili e coloniche ancora oggi presenti ma con diverse destinazioni d’uso.
DOVE
Sud del territorio comunale, lungo il confine con quello di Certaldo, fra il borgo di Montalbino e la ex-chiesa di San Giorgio a Montalbino.
TEMPO DI PERCORRENZA
2h 25’
GRADO DI DIFFICOLTÀ
facile
TIPOLOGIA DELLA PASSEGGIATA
Paesaggistica; percorso ad anello
RIFORNIMENTI DI ACQUA LUNGO IL PERCORSO
Si, presso alcune abitazioni che si incontrano
ALCUNI CONSIGLI PRATICI
Il momento dell’anno più indicato per percorrere questo itinerario è il periodo primaverile e autunnale; se effettuato d’estate si raccomanda o la prima parte della mattina oppure la seconda parte del pomeriggio.

Cartografia
6. CARTOGRAFIA_La valle del rio Chiocciolino
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