PANNELLO 2
Podere Paterno
Questa casa colonica in località Paterno rientra tre le proprietà settecentesche di Lamberto Frescobaldi. Il terreno di pertinenza del podere era molto vasto e si estendeva sia verso la Pesa che verso il Virginio. I vigneti specializzati, che adesso caratterizzano il paesaggio, sono di recente impianto: duecento anni fa lo ’scenario’ era dominato dalla coltura promiscua.
Il podere è attualmente abitato e pochi spazi hanno mantenuto il loro aspetto originario, ma si riconoscono ancora le strutture principali della casa colonica, degli annessi e dell’aia.
La casa colonica è un edificio piuttosto grande sormontato al centro dalla torretta con funzione di colombaia. La struttura si sviluppa su due piani.
Al pianterreno è riconoscibile al centro il loggiato, uno spazio aperto importante per la vita della casa: ad esempio ci si lavorava quando pioveva, ci si mettevano a seccare prodotti alimentari come la frutta, ci si sistemavano gli attrezzi. Alla sua destra un locale, adesso usato come garage, ospitava in origine una stalla, lo spazio della casa colonica riservato al ricovero dei bovini, che costituivano una risorsa importante per la conduzione del podere. La stalla comprendeva uno spazio per il “riposo” degli animali e le mangiatoie. La stalla in origine serviva soprattutto a proteggere gli animali dalle intemperie: solo tra ‘800 e ‘900, cominciò a trasformarsi in un luogo preposto all’allevamento vero e proprio degli animali.
Al primo piano della casa, c’erano la cucina e le stanze per abitazione, mentre davanti alla casa, l’aia, spazio di vita sociale e di aggregazione, ma destinato anche allo svolgimento delle attività produttive, come la battitura del grano: l’aia era solitamente sistemata con terra battuta oppure pavimentata in laterizi, o pietra. Sull’aia si affacciavano gli annessi dove è ancora riconoscibile il fienile, caratterizzato dalle tipiche griglie in laterizi per consentire una ventilazione adeguata a mantenere il fieno asciutto.